Ti ritrovi tutto storto a dormire sul pavimento della stanza del tuo bambino ogni notte, o vieni preso a calci dal tuo bimbo, che trasforma il letto in un “ring”?
Se desiderate che il vostro bambino dorma da solo nel suo letto, ecco qui un piano per voi.
È importante sapere che tutti sviluppiamo dei rituali di addormentamento. Come un adulto potrebbe aver bisogno di un cuscino preferito o di una coperta, e di seguire una routine come la lettura di un libro.
I bambini spesso si abituano ad addormentarsi solo se hanno i genitori nelle vicinanze. (Questo può succedere nella prima infanzia o apparire improvvisamente dopo una vacanza in famiglia.)
Questa associazione può far “regredire” il bambino quando il genitore cerca di assentarsi e non riescono a dormire.
Piuttosto che affrontare una discussione, il genitore stanco più facilmente cede e finisce prono sul pavimento, o prende il bambino nel letto.
In realtà, un bambino non ha bisogno di un genitore durante la notte. Il bambino ha bisogno di riposo. E dormire da soli è meglio per tutti.
Inoltre, imparare ad addormentarsi da soli, è una dote importante da raggiungere. Lo aiuta a comprendere che si può essere soli ed essere al sicuro, allo stesso tempo. (Dopo tutto, i suoi genitori sono nella stanza accanto.)
Come insegnare ai bambini a dormire da soli
È possibile insegnare al bambino ad addormentarsi con un metodo gentile e supportivo. Qui, sono indicati sei passi per una migliore notte di sonno, per tutta la famiglia.
- Esaminare i propri sentimenti. I genitori possono facilmente sentirsi in conflitto con la separazione. Si può godere di questa particolare vicinanza, o sentire che in qualche modo permetta di recuperare il tempo perso durante il giorno. È meglio cercare di organizzare momenti speciali da condividere, come averlo vicino mentre si prepara la cena o pianificare qualcosa di singolare durante il fine settimana.
- Spiegare al bambino il cambiamento. Se si vuole che il bimbo capisca il nostro ragionamento, cosicché non si senta abbandonato e sia più cooperativo, si potrebbe dirgli, per esempio: “è importante per i bambini imparare ad addormentarsi da soli nei loro letti. Questo è il modo in cui i bambini possono ottenere il miglior riposo, e li aiuta a crescere sani e forti. Anche mamma e papà possono stare meglio così. Mamma e papà hanno il compito di mantenerti in buona salute, e hanno intenzione di aiutarti a farlo”.
- Passare attraverso la vostra naturale routine serale. Le routine sono di fondamentale importanza per i bambini perché associano l’andare a dormire con attività come la lettura di libri o parlando di cosa è successo durante il giorno e sono pronti a lasciarsi andare quando è il momento di “spegnere le luci”.
- Spostare a una sedia. Se di solito vi sedete sul letto o vi sdraiate accanto a lei, imparate sedervi su una sedia accanto al letto. Se protestano dite: “Mamma è più a suo agio in questo modo”, e cominciate a leggere un libro. Rassicurateli in un modo gentile, ma fermo e vedrete che andrà bene.
Ogni notte spostate lentamente la sedia sempre più lontano dal letto. - Di tanto in tanto, prendete delle pause per il bagno, in modo che il bambino inizi ad abituarsi a brevi assenze, e potrebbe persino addormentarsi nell’ attesa del vostro ritorno. Dopo qualche tempo, ponete la sedia davanti alla porta. Comunicate la vostra presenza (“Sono qui”), e se esce dal letto per venirvi incontro ripetetegli con fermezza, di “tornare a letto”. Lentamente, uscire dal suo campo visivo, ma restando vicino alla porta così potrete ancora controllare se sono svegli o se stanno prendendo sonno.
Continuate ad aggiungere interruzioni fino a quando vi sentirete liberi di dire, “Io vado in cucina a lavare i piatti, poi torno a rimboccarti le coperte.”
Mettete da parte almeno una settimana o due per lavorare su questo, dopodiché vi sentirete meno sotto pressione. Non disperatevi se ci vuole più tempo. È necessario dedicare a ciò tutto il tempo di cui si ha bisogno. Questa è un’abitudine difficile da rompere, ma con pazienza, fermezza e supporto questo approccio dovrebbe valere lo sforzo.
FONTE:
psychologytoday.com
Libro “Insonnia”