La Paruresis o Urofobia,anche conosciuta come “sindrome della vescica timida” (bashful bladder syndrome) è un disturbo ansioso che colpisce prevalentemente gli uomini e consiste nell’impossibilità (fisica) di urinare alla presenza reale o immaginaria di qualcun altro. L’ansia causa una tensione muscolare e rende impossibile il rilassamento dei muscoli sfinterici.
Difficoltà a Urinare
Per la stragrande maggioranza delle persone il problema non è che un banale inconveniente. Servirsi del bagno anzichè dell’orinatoio, tirare lo sciacquone o aprire il rubinetto dell’acqua sono strategie sufficienti a gestire quello che è soltanto imbarazzo, ritrosia, pudore della propria intimità. Per coloro che invece ne sono affetti in maniera più severa e vedono in qualche modo intaccata la propria qualità di vita viene utilizzato frequentemente e con successo il trattamento comportamentale della desensibilizzazione in vivo. Si svolge usando un “pee buddy”, un “compagno di pipì” che è presente quando si ha bisogno di urinare.
Questa persona comincia stando nella stanza adiacente con la porta aperta e, non appena è diventato più facile emettere il flusso urinario, gradatamente si posiziona più vicino e poi ancora più vicino. Anche se il tutto può sembrare molto buffo, alcuni paruretici arrivano a considerare ed attuare soluzioni radicali come l’autocateterizzazione per tentare di gestire questa fobia.
Chi soffre di questo disturbo fa attenzione a fattori che la gente comune nemmeno prende in considerazione. Ad esempio: se il bagno è in un locale affollato od isolato (cosa che è preferita), il numero di servizi disponibili, la presenza della chiave nella serratura o di antibagni e, persino, l’ ascolto di rumori per identificare l’ arrivo di altre persone. Si preoccupano del tempo impiegato nell’ orinare e dell’ eventuale attesa della persona fuori dal bagno. Infine provano un’ intensa ansia anticipatoria quando è giunto il momento di andare in bagno.
S’ innesta un vero e proprio fenomeno di condizionamento per cui il solo entrare in bagno determina una contrazione dei muscoli della vescica che rende impossibile accedere al bagno.
Trattamento
Prima d’ intraprendere qualsiasi trattamento per la Paruresis è consigliabile sottoporsi a analisi mediche al fine di escludere possibili cause mediche nel disturbo. Una volta che è stata appurata l’ origine psicologica delle difficoltà, la terapia cognitivo comportamentale (TCC) è il trattamento più efficace.
Terapia Cognitivo comportamenale individuale (TCC)
Il trattamento d’ elezione consiste nell’ esposizione graduata. Questa prevede l’ individuazione di una gerarchia con le situazioni problematiche ed un graduale confronto delle stesse. Ciascuna sessione consiste in più tentativi ad urinare in situazioni inizialmente poco stressanti e poi via via più difficoltose. Per ottenere ciò è necessario che il paruretico beva molta acqua in ogni sessione in modo da avvertire un bisogno strettamente fisico alto e urgente di orinare. Alla persona vengono fornite informazioni e tecniche per la gestione dell’ ansia e dei pensieri ansiogeni (es. “gli altri si accorgeranno che impieghi tanto tempo..chissà cosa penseranno”).
Per favorire l’ abituazione, saranno effettuate registrazioni audio dei pensieri e dei rumori ad essi associati (molti pazienti stanno in ascolto di rumori per capire se c’è qualcun’ altro in bagno oppure si fanno prendere dal panico se sentono bussare alla porta).
Questo metodo produce cambiamenti permanenti nel comportamento e in genere richiede una durata variabile tra le 6 e le 10 sedute (oltre ad incontri di follow up successivi).
In basso un episodio della Docu-Fiction “The Fear Doctor”
Gruppo di supporto (TCC di gruppo)
Richiede una regolare partecipazione ad incontri di gruppo in cui siano praticati esercizi di esposizione graduale. Il vantaggio di questi incontri è quello di offrire sostegno reciproco, confrontarsi nelle proprie esperienze e nei pensieri durante gli esercizi. Ovviamente il gruppo dovrebbe essere il più possibile omogeneo (valutare eventuali disturbi di personalità concomitanti).
Farmaci per chi non riesce a fare pipì
I farmaci più utilizzati sono quelli atti a ridurre ansia e depressione. L’ efficacia è sicuramente maggiore qualora il supporto farmacologico sia combinato con la terapia cognitivo comportamentale. Il farmaco non insegna alcuna abilità, ma mantiene solo a bada i sintomi.I farmaci più consigliati sono quelli SSRI (Inibitori della Ricaptazione della Serotonina). Altri farmaci IMAO agiscono sull’ ansia sociale che accompagna spesso questo tipo di disturbi. Ci sono poi anche altri tipi di antidepressivi che sono usati a questo scopo. Ovviamente, si ricorda che spesso i farmaci non risultano utili e scomportano effetti collaterali notevoli.
Nei casi più gravi viene utilizzata la cateterizzazione. Questo rimedio, però, non insegna alcuna strategia ed è una tecnica di sopravvivenza, più che di gestione del problema nel tempo.
Se pensate di soffrire di paruresis uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarvi in tempi ragionevolmente rapidi.