Il futuro di ogni società dipende dalla sua capacità di promuovere il sano sviluppo della generazione futura.
Stress Tossico nei Bambini
Il concetto di stress (termine di lingua inglese che significa sforzo, tensione) fu introdotto in medicina dal canadese Hans Selye per indicare il risultato di una situazione conflittuale tra uno stimolo esterno (fattore stressante, o stressor) e la risposta dell’organismo. Questo dispone di meccanismi innati, che gli consentono di proteggersi dai fattori stressanti, i quali possono essere fisici (per es., caldo o freddo eccessivi), oppuree mozionali, come nel caso di un pericolo imminente.
La risposta dell’organismo a tali stimoli esterni viene definita “adattamento”: un complesso meccanismo che interessa il sistema nervoso e il sistema ghiandolare endocrino, e assume forme diverse a seconda della natura del fattore stressante e del carattere dell’individuo.
L’ipotalamo, in risposta agli stimoli esterni stressanti, libera neurormoni (fattori di rilascio) che raggiungono l’ipofisi; da questa il segnale d’allarme, sotto forma di ormone ACTH, raggiunge la corteccia surrenale, che risponde con la produzione del cortisolo, ormone coinvolto in molti meccanismi di controllo, fondamentali per l’organismo.
Il vasto corpus di ricerche sulla biologia dello stress, ora mostra che un sano sviluppo può deragliare a causa di un’eccessiva o prolungata attivazione dei sistemi di risposta allo stress propri del corpo e del cervello.
Questo stress, “tossico”, può arrivare ad avere effetti dannosi sull’apprendimento, sul comportamento e la salute.
Imparare ad affrontare le avversità è fondamentale affinché il bambino segua un percorso di sano sviluppo.
Stress Sani e Cortisolo
Quando ci sentiamo minacciati, il nostro corpo ci prepara a reagire e di conseguenza aumentano il battito cardiaco, la pressione sanguigna e gli ormoni dello stress, come il cortisolo.
Quando, invece, ad attivarsi sono i sistemi di risposta allo stress di un bambino, che vive in un contesto di relazioni positive e di sostegno con gli adulti di riferimento, questi effetti fisiologici sono attenuati e, e dopo un eventuale innalzamento vengono riportati ad un livello basale.
Il risultato è lo sviluppo di sistemi di risposta allo stress sani.
Tuttavia, se le risposte allo stress sono estreme e di lunga durata, ed il bambino vive in un contesto di relazioni disfunzionali e patologiche, il risultato non può che essere negativo, i sistemi e l’architettura cerebrale saranno indeboliti, e le ripercussioni saranno notevoli.
Tipologie di Stress
A tal proposito, come evidenziato dagli studiosi di Harvard, è importante distinguere fra tre tipologie di risposte allo stress:
- positiva
- tollerabile
- tossica
Come descritto di seguito, questi tre termini si riferiscono agli effetti che i sistemi di risposta allo stress generano sul corpo, quindi non all’evento stressante o all’esperienza stessa:
Una risposta “positiva” allo stress si configura come una componente normale ed essenziale per lo sviluppo, generalmente caratterizzata da un lieve aumento della frequenza cardiaca ed un leggero innalzamento dei livelli ormonali.
Un esempio di situazioni che, potrebbero innescare questo tipo di risposta possono essere ad esempio, il primo giorno di scuola o il giorno della vaccinazione.
Una risposta “tollerabile” allo stress invece, determina l’attivazione dei sistemi di allarme del corpo come conseguenza dell’esposizione a difficoltà più gravi, prolungate, come, ad esempio, la perdita di una persona cara, un disastro naturale, o una ferita spaventosa. Al contrario, se l’attivazione è limitata nel tempo e attenuata da rapporti con adulti che aiutano il bambino ad affrontare queste circostanze e gli insegnano ad adattarsi, il cervello e altri organi probabilmente riescono a preservarsi dagli effetti dannosi dello stress.
Infine, una risposta “tossica” allo stress può verificarsi quando il bambino sperimenta un’intensa, frequente, e prolungata avversità come l’abuso fisico o emotivo, abbandono,o si relaziona ad un caregiver che abusa di sostanze o con malattia mentale, l’esposizione alla violenza o a situazioni di disagio, senza un adeguato sostegno da parte degli adulti che dovrebbero prendersi cura di lui.
Questo tipo di attivazione, prolungata, dei sistemi di risposta allo stress può arrivare ad incidere negativamente sullo sviluppo dell’architettura cerebrale e di altri organi, incrementare il rischio di malattie legate allo stress e favorire il deterioramento cognitivo.
Quando si verifica, continuamente, una risposta tossica allo stress, che può essere innescata da più fonti, si possono avere conseguenze drammatiche sulla salute fisica e mentale dell’ individuo.
Chi sperimenta esperienze particolarmente avverse nell’infanzia, ha una maggiore probabilità di sviluppare ritardi nello sviluppo e problemi di salute, tra cui malattie cardiache, diabete, abuso di sostanze e depressione.
La ricerca indica anche che, affrontare i primi anni di vita con il sostegno e la vicinanza di adulti sensibili e responsivi, sembra prevenire o limitare gli effetti dannosi delle risposte allo stress.
Lo Stress è Contagioso
Basta osservare una persona stressata per dover affrontare un aumento dei livelli di cortisolo
Lo stress può essere letteralmente contagioso. A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Psychoneuroendocrinology da Veronika Engert e colleghi del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Lipsia e della Technische Universität di Dresda, in Germania, secondo cui basta osservare una persona stressata per dover fare i conti con un aumento dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
“I disturbi da stress sono fra i problemi psicologici più frequenti – spiegano gli autori dello studio – In questo contesto sorge la domanda se lo stress inevitabilmente presente intorno a noi abbia il potenziale di ‘contaminarci’ e comprometterci”. Per verificarlo i ricercatori hanno valutato quanto l’empatia possa entrare in gioco anche nel caso dello stress misurando i livelli di cortisolo in individui cui è stato chiesto di osservare altre persone sottoposte a uno stress psicologico. Ne è emerso che, in generale, nel 26% degli osservatori le quantità di ormone dello stress aumentavano nonostante non fossero i bersagli diretti dello stress psicologico.
Ma c’è di più: se tra l’osservatore e l’osservato c’era un rapporto intimo i casi in cui il cortisolo aumentava erano pari addirittura al 40%. Tuttavia un aumento dei livelli dell’ormone dello stress sono stati osservati anche nel 10% dei casi in cui la persona osservata era un perfetto estraneo. Infine, il cortisolo è risultato aumentare sia quando l’osservatore assisteva “in diretta”, attraverso uno specchio, alla situazione di stress cui era sottoposto l’osservato (in particolare, nel 30% dei casi), sia quando l’osservazione avveniva attraverso l’osservazione di un video (24% dei casi). “Questo – ha spiegato Engert – significa che anche i programmi televisivi che ci mettono a confronto con il dolore possono aumentare i livelli di stress negli spettatori”.
Più in generale, gli autori sottolineano che la natura empatica dello stress può avere implicazioni importanti in termini di sviluppo di malattie associate a una vita stressante.
Bibliografia
-http://developingchild.harvard.edu/