Icona Blog
Il blog di iWatson

Rupofobia: Come curare la fobia dello sporco

Rupofobia

La “rupofobia” è la paura patologica ed irrazionale nei confronti dello sporco e, più in generale, di tutto ciò che non è igienico o rappresenta una potenziale fonte di contaminazione.

La persona che ne soffre, è letteralmente ossessionata dallo sporco e compie ripetutamente l’atto di pulire sé stesso e gli ambienti che lo circondano.

Contenuti di questo post:

    Cos’è la Rupofobia?

    In primis è bene, precisare che il termine “fobia” è utilizzato in modo improprio.

    Possiamo infatti definire la “rupofobia” e sue eventuali variazioni come un tipo di Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC).

    NB: Per comodità, nel corso dell’articolo continueremo a usare la parola “rupofobia” per riferirci all’ossessione dello sporco ma, ricordiamo che si tratta di DOC!

    La “rupofobia” è la paura patologica ed irrazionale nei confronti dello sporco e, più in generale, di tutto ciò che non è igienico o rappresenta una potenziale fonte di contaminazione.

    La persona che ne soffre, è letteralmente ossessionata dallo sporco e compie ripetutamente l’atto di pulire sé stesso e gli ambienti che lo circondano.

    Facciamo riferimento a ossessioni specificamente correlate allo sporco e alla contaminazione generalmente seguite da comportamenti rituali (compulsioni), riguardanti la pulizia, la decontaminazione o l’evitare, appunto, di entrare in contatto con la sporcizia.

    La persona che soffre di “rupofobia”, può riconoscere e persino ammettere che il suo comportamento è irrazionale, ma i suoi rituali sono funzionali ad alleviare l’ansia generata dalla paura dello sporco.

    Sintomi Rupofobia

    Si manifesta con compulsioni di lavaggio, pulizia e di evitamento dei potenziali contaminanti, che possono essere davvero invalidanti.

    La pulizia è eccessiva e dispendiosa in termini di tempo, fare la doccia o il bagno per rimuovere la sporcizia e i germi implicano rituali ripetitivi, la pulizia dei denti è estrema, così come la toelettatura o la routine del gabinetto e vi è una costante attenzione alla valutazione della minaccia di infezione.

    Tutti questi comportamenti hanno un peso considerevole sulla qualità della vita dei pazienti.

    Inoltre, i rituali di lavaggio e pulizia, se attuati in modo persistente, possono causare pelle rossa, secca, screpolata o irritata, disagio, rughe e persino lesioni cutanee che sono quindi soggette a sanguinamento e infezioni.

    Chi soffre di questo disturbo può anche ricorrere a comportamenti protettivi e preventivi tipo:

    • usare disinfettanti per le mani e creme antibatteriche
    • evitare la stretta di mano
    • evitare di entrare in contatto con sostanze chimiche
    • usare la manica della maglia indossata per aprire una porta
    • indossare guanti
    • evitare eventi sociali e persone che potrebbero essere malate
    • fare shopping online per non dover toccare denaro
    • evitare ospedali, medici o bagni pubblici

    Rupofobia Cause

    La cause sono una serie di fattori genetici e psicologici, così come le esperienze di vita, possono influenzare il suo esordio.
    Una storia familiare di disturbo ossessivo compulsivo, disturbi d’ansia o un’educazione eccessivamente concentrata sui germi e il lavaggio/pulizia aumentano le possibilità di sviluppare la “rupofobia”.

    Anche il bisogno di perfezione, l’intolleranza per l’incertezza e un eccessivo senso di responsabilità personale possono aumentare la propensione di una persona al DOC.

    Rupofobia

    Come curare la “rupofobia”?

    La terapia indicata per il trattamento della “rupofobia” (ricordiamoci che stiamo parlando di DOC!) è la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), l’unica evidence-based e inserita, grazie alla sua efficacia dimostrata, nelle linee guida internazionali per il trattamento di questo disturbo.

    Nello specifico, la tecnica CBT raccomandata per il DOC è l’esposizione e prevenzione della risposta (ERP).

    L’ERP incoraggia i pazienti a esporsi alle proprie ossessioni (in questo caso la paura dello sporco), ad evitare e ritardare di usare le compulsioni per alleviare l’ansia risultante.

    I pensieri o le situazioni temute vengono avvicinate in modo graduale, per un periodo che va da alcune settimane a diversi mesi.

    È importante notare che l’obiettivo dell’ERP non è l’eliminazione dei pensieri ossessivi (in quanto nessuno può impedirci di pensare), ma imparare a tollerare e accettare tuttii pensieri con dei livelli di disagio gestibili.

    È importante affrontare questo tipo di percorso sotto la supervisione e la guida di un/una terapeuta esperto che aiuti la persona a esporsi gradualmente a situazioni e pensieri fonte di ansia, imparando passo dopo passo a gestire il DOC.

     

    Bibliografia

    Per approfondimenti scientifici:

    • https://div12.org/diagnosis/obsessive-compulsive-disorder/
    • https://www.nimh.nih.gov/health/topics/obsessive-compulsive-disorder-ocd/index.shtml

    Libro “Ossessioni e Compulsioni”

    Questo libro di autoaiuto, pronto all’uso, si prefigge di dare risposte e soluzioni al loro problema. È un libro che unisce tecniche della Terapia Cognitivo Comportamentale alla narrazione di casi, all’ascolto di file audio e alla visione di filmati, tramite cui
    conoscere, valutare e affrontare i propri DOC, per quanto possano essere differenti l’uno dall’altro.
    Con la costante applicazione di tutte le tecniche illustrate in questo libro, sarà possibile imparare a gestire al meglio il proprio DOC.

    libro ossessioni compulsioni

    Inserisci l’email che usi per scaricare la prima parte del libro

      Acconsento al trattamento dei dati personali secondo il nuovo regolamento generale della protezione dei dati dell’Unione Europea (GDPR) e delle successive modifiche e secondo la Privacy Policy presente nel sito.

      FAQ Paura dello Sporco

      Come aiutare chi soffre di rupofobia

      Chi pensa di soffrire di rupofobia o si ritrova nella descrizione della sintomatologia dovrebbe, innanzitutto, rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale, esperto nel trattamento del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC).
      Se, invece, fosse già seguito da un professionista dovrebbe valutare se vengono utilizzate le tecniche evidence-based per il trattamento del DOC come l’esposizione con prevenzione della risposta.

      Cosa nasconde la mania della pulizia?

      Quando si parla di rupofobia o di mania della pulizia, è bene fare attenzione perché questi termini potrebbero essere usati in maniera impropria.
      Se vi sentite letteralmente ossessionati dalla pulizia e vi ritrovate a pulire ripetutamente voi stessi o gli ambienti che vi circondano perché li percepite sporchi, la vostra condizione merita di essere approfondita.
      Questo, soprattutto, se tali comportamenti interferiscono con le vostre attività e se vi espongono a costanti stati di ansia.Chi si riconosce nella paura patologica e irrazionale nei confronti dello sporco potrebbe, in realtà, soffrire di Disturbo Ossessivo Compulsivo.

      • Condividi
      • Facebook Logo
      • Twitter Logo
      • Linkedin Logo
      Articoli correlati
      tic nervosi
      25 Ottobre 2023 | DOC Stress
      Di Enrico Rolla

      Strizzare ripetutamente gli occhi, arricciare il naso, piegare la testa di lato, sollevare le spalle, emettere con la bocca suoni o rumori che a volte creano molto imbarazzo. Sono solo alcuni esempi del disturbo da tic, caratterizzato dalla presenza persistente di ticmotori o vocali, cioè movimenti o suoni improvvisi, ripetitivi e involontari. Esempi di Tic Nervosi I tic nervosi,

      Dermatillomania
      22 Febbraio 2023 | DOC
      Di Sonya Sabbatino

      Il disturbo da escoriazione (stuzzicamento della pelle) o dermatillomania, è caratterizzato da un ricorrente stuzzicamento della pelle che causa lesioni cutanee. Gli individui con dermatillomania usano le unghie o i denti per pizzicare la pelle, ma anche pinzette, spilli o altri strumenti analoghi. Il risultato purtroppo sono ferite a volte profonde, infezioni, cicatrici che sfigurano la persona spesso in modo

      acufene
      31 Ottobre 2022 | DOC
      Di Sonya Sabbatino

      “Sento un fischio nell’orecchio, non ce la faccio più!” L’acufene o tinnito rappresenta un processo in cui si manifesta la percezione di un suono in assenza di una stimolazione sonora (Jastreboff, 1990). Tale suono può essere di diversi tipi, continuo o intermittente ed in alcuni casi può essere associato ad una perdita uditiva; inoltre viene

      Seguici sui social


      © Copyright 2023 Istituto Watson Corso Vinzaglio 12/BIS Torino P.IVA: 02407780010 – Tutti i diritti su materiali e contenuti pubblicati sono protetti
      Privacy PolicyCookie PolicyTermini e Condizioni di Vendita