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Potrei davvero fare del male a qualcuno?

Esistono numerose tipologie di ossessioni e compulsioni che caratterizzano il disturbo ossessivo compulsivo e, nonostante coprano un’ampia gamma di temi diversi, condividono molte caratteristiche. Queste includono pensieri ripetitivi, immagini e impulsi irrefrenabili e spiacevoli. Sebbene tutte le forme di disturbo ossessivo compulsivo possano essere dolorose, paralizzanti, repulsive e debilitanti, una delle più angoscianti appartiene alla

Contenuti di questo post:

    Esistono numerose tipologie di ossessioni e compulsioni che caratterizzano il disturbo ossessivo compulsivo e, nonostante coprano un’ampia gamma di temi diversi, condividono molte caratteristiche. Queste includono pensieri ripetitivi, immagini e impulsi irrefrenabili e spiacevoli.

    Sebbene tutte le forme di disturbo ossessivo compulsivo possano essere dolorose, paralizzanti, repulsive e debilitanti, una delle più angoscianti appartiene alla categoria dell’ “aggressività” auto o etero-diretta.

    Ossessioni Aggressive

    Le persone che soffrono di questa tipologia di disturbo, temono di fare del male agli altri e/o a se stesse.
    Per questo, sono terrorizzate all’idea di rivelare i propri pensieri, hanno una estrema paura di ricevere la diagnosi di psicosi e/o di essere abbandonati dai propri cari.

    I pensieri aggressivi possono coinvolgere sia le immagini mentali sia gli impulsi ad agire.

    Le persone si vedono colpire, pugnalare, strangolare, mutilare o ferire in altro modo i propri familiari, gli animali domestici o anche se stesse. Possono immaginare di usare oggetti appuntiti come coltelli, forchette, forbici, matite, penne, bottiglie rotte, apriscatole e utensili elettrici.

    Alcuni riferiscono di pensare di colpire i pedoni, di lanciarsi o lanciare gli altri sui binari dei treni, fuori dalle finestre o dai balconi, edifici o altri luoghi alti.

    La presenza di questi pensieri e immagini così violente e terrificanti, induce queste persone a chiedersi:

    Che persona sono se penso queste cose? Perché dovrei pensare a queste cose se non desidero davvero farle?, “Devo essere uno psicopatico! “.

    Non essere in grado di risolvere questo dubbio comporta ovviamente molta ansia. Negli anni passati, i pazienti affetti da disturbo ossessivo compulsivo sottoposti a trattamento tramite la psicoanalisi venivano erroneamente informati che i pensieri rappresentavano effettivamente una forma di rabbia repressa e che inconsciamente desideravano fare le cose da cui erano ossessionati. Questo ha solo peggiorato i sintomi di queste persone sfortunate. Triste dire che il trattamento di questo tipo viene ancora adottato da molti specialisti.

    Le compulsioni

    Le reazione a questi pensieri e/o immagini, sono chiamate compulsioni: comportamenti o rituali che la persona si sente costretta a compiere più e più volte. Di solito le compulsioni vengono messe in atto nel tentativo di neutralizzare e allontanare le ossessioni.

    I comportamenti compulsivi solitamente finiscono col creare ansia di per se, dal momento che la persona sente l’esigenza di metterle in atto più spesso e per più tempo.

    Sono proprio gli atti compulsivi che le persone compiono per alleviare la propria ansia, il cuore del problema.

    Le compulsioni sono seducenti in quanto offrono l’illusione di un sollievo immediato dall’ansia, anche se dura solo un breve periodo. Le compulsioni, paradossalmente, partono come soluzioni ma alla fine diventano il problema stesso. Possono passare dal prendere solo pochi minuti al giorno, a occupare ore ed ore.

    Le persone, tendono a evitare o rifuggire le cose che temono, credendo erroneamente che sia possibile. Così, chi teme di poter compiere azioni aggressive è spinto a evitare l’utilizzo di oggetti affilati e la frequentazione di luoghi pubblici.

    Ma l’evitamento peggiora solo il problema e aumenta la paura. L’intera vita di una persona può essere orientata in modo da non entrare mai in contatto con stimoli ansiogeni.

    In realtà scappare da ciò che si teme non è la soluzione a questo problema, che invece deve essere affrontato.

    è necessario riconoscere la natura ossessiva dei propri pensieri e competere con essi, resistendo al bisogno di emettere le compulsioni.

    Sebbene il numero di persone che soffre di questo tipo di disturbo ossessivo compulsivo non sia ancora definito, probabilmente è più comune di quanto la maggior parte della gente pensi.

    In basso riproponiamo una diretta del Marzo 2022 su questa tematica

    Trattamento e Cura

    Fortunatamente negli anni queste persone sono riuscite a dare un nome al proprio disturbo. La stessa cosa non si può ancora dire sul trattamento.

    Secondo alcuni dati statistici possono passare fino a sette anni tra l’insorgenza dei sintomi ossessivi e la richiesta di un trattamento  specialistico. Questa attesa può comportare inutili sofferenze poiché il disturbo ossessivo compulsivo  risponde, almeno nella maggior parte dei casi, ad alcune cure specifiche come la psicoterapia cognitivo comportamentale  o il trattamento farmacologico.

    Le più accreditate linee guida internazionali per il trattamento del DOC indicano la psicoterapia cognitivo-comportamentale come trattamento psicoterapeutico di elezione per bambini , adolescenti e adulti con questo disturbo.

    Uno studio ha messo in evidenza come la terapia cognitivo-comportamentale influisca sul cervello.

    I ricercatori hanno dimostrato che un cambiamento significativo dell’attività in alcune regioni del cervello può essere prodotto con un minimo di 4 settimane di terapia effettuata quotidianamente in pazienti con Disturbo Ossessivo Compulsivo. L’importante scoperta potrebbe avere implicazioni cliniche.

    Lo studio è emozionante perché ci dice di più su come funziona la terapia cognitivo-comportamentale per il disturbo ossessivo compulsivo e mostra sia solidi miglioramenti clinici che cambiamenti nell’attività cerebrale dopo solo poche settimane di trattamento intensivo.

    Programma di trattamento intensivo DOC

    Oltre ai programmi standard, l’Istituto Watson offre programmi intensivi di trattamento per il disturbo ossessivo compulsivo.
    Molte persone ottengono risultati soddisfacenti, partecipando ai programmi di trattamento standard che prevedono 1-2 sedute alla settimana per un periodo di 4-6 mesi. Ma per alcuni, i programmi intensivi costituiscono l’opzione migliore.
    I programmi intensivi dell’ Istituto Watson prevedono più sessioni di terapia nell’arco della settimana, permettendo ai clienti di affrontare il proprio disagio ottimizzando i tempi.

    Suggerimenti

    Infine, ecco alcune regole che i pazienti trovano utili nell’affrontare pensieri violenti e altre forme di DOC:

    Aspettati l’inaspettato: puoi avere un pensiero ossessivo in qualsiasi momento o luogo.

    Non cercare mai rassicurazioni. Invece, dì a te stesso che il peggio accadrà o è successo.

    Sii sempre d’accordo con tutti i pensieri ossessivi – mai analizzare o discutere con loro.

    Ricorda che affrontare i tuoi sintomi è solo una tua responsabilità. Non coinvolgere gli altri.

    Quando hai una scelta, vai sempre verso l’ansia mai lontana da essa.

    C’è un mito comune che le ossessioni violente (e anche le ossessioni in generale) siano più difficili da trattare rispetto ad altri tipi di sintomi. Indipendentemente dai sintomi, la cosa importante è ricevere il trattamento adeguato.

    FONTE: International OCD Foundation

    “How I treat OCD Killer Thoughts: treating violent obsessions”

    Consulenza Psicologica

    Noi del Waston ci occupiamo da oltre 20 anni di DOC, operiamo sia Online che nella nostra sede a Torino a pochi minuti dalle stazioni principali di Porta Susa e Porta Nuova.

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