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Ossessioni: il sentiero della Mindfulness

Ossessioni: il sentiero della Mindfulness. Le terapie basate sulla Mindfulness incoraggiano le persone a sostituire il disagio e l’evitamento associati alle ossessioni con uno stato mentale consapevole, non giudicante e volto all’accettazione. Il metodo è risultato efficace anche con pazienti che non hanno tratto giovamento da altre terapie.   La terapia basata sulla Mindfulness per il

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    Ossessioni: il sentiero della Mindfulness. Le terapie basate sulla Mindfulness incoraggiano le persone a sostituire il disagio e l’evitamento associati alle ossessioni con uno stato mentale consapevole, non giudicante e volto all’accettazione. Il metodo è risultato efficace anche con pazienti che non hanno tratto giovamento da altre terapie.  

    La terapia basata sulla Mindfulness per il Disturbo Ossessivo Compulsivo

    La Mindfulness, che si incentra sulla consapevolezza non giudicante del momento presente, può aiutare le persone che soffrono di Disturbo Ossessivo Compulsivo – DOC a gestire i pensieri, le immagini e gli impulsi (ossessioni) ricorrenti, i comportamenti o le azioni mentali ripetitive (compulsioni/ rituali) che caratterizzano questo disturbo. Per Mindfulness si intende onsapevolezza non giudicante del momento presente.

    Per definizione la Mindfulness è uno stato che può essere considerato in antitesi con ossessioni e compulsioni: assumendo un approccio mindful, possiamo modificare il modo in cui ci relazioniamo alle nostre esperienze interne, interrompendo il circolo ossessivo compulsivo che sembrerebbe oltremodo insuperabile.

    Una caratteristica importante del Disturbo Ossessivo Compulsivo è l’”evitamento esperenziale”: l’inaccettabilità di alcuni aspetti della nostra esperienza interna porta a mettere in atto metodi di evitamento che permettano di sottrarci  ad essi. Nei casi di DOC le persone vengono sopraffatte dalle ossessioni  e se ne vergognano per la natura disturbante che possono avere (spesso violenta o sessuale). Le Compulsioni sono un tentativo che la mente mette in atto per distrarsi dal disagio: per esempio la compulsione di accendere e spegnere tutte le luci tre volte nel tentativo di prevenire l’imminente minaccia di morte di una persona cara.

    Sfortunatamente, questi comportamenti “protettivi” servono solo ad alimentare il disturbo in quanto rendono vano qualsiasi tentativo per “disconfermare” la minaccia. Quando la persona mette in atto un rituale come quello di accendere e spegnere la luce – e verifica che i componenti della famiglia non hanno subito danni – non fanno altro che rafforzare il legame tra le loro ossessioni e le compulsioni in quanto si sono impediti di verificare cosa sarebbe successo se avessero resistito alle compulsioni .

    Quello che offre la Mindfulness è un’alternativa a questo evitamento esperenziale. Le terapie basate sulla Mindfulness ci permettono di accettare l’esposizione ai vari aspetti della nostra esperienza interiore dai quali potremmo essere spaventati o terrorizzati.

    La Mindfulness aiuta le persone a riconoscere e accettare le proprie ossessioni invece di cadere nella trappola compulsiva che può essere estremamente invalidante … Insegna ai pazienti come “osservare” le proprie esperienze senza cadere nella trappola della valutazione, del giudizio o della razionalizzazione.

    L’altro fattore che rende il DOC particolarmente suscettibile agli interventi basati sullaMindfulness è che le persone che ne soffrono,  hanno spesso una buon insight (es. riconoscono che i comportamenti che emettono sono problematici). Dato che la consapevolezza è cruciale nella pratica della Mindfulness, è comprensibile come tale caratteristica sia essenziale per cominciare a gestire questo disturbo.

    Le evidenze scientifiche a sostegno dell’efficacia delle Mindfulness-based therapies sono in rapida crescita e riguardano principalmente le terapie della cosiddetta “terza onda” della TCC. Nel 2007, un gruppo di psicologi di Los Angeles hanno indagato l’efficacia di una terapia basata sulla Mindfulness che combina l’Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP, una tecnica classica della TCC) con la pratica della Mindfulness ed esercizi scritti.

    Quando questo  protocollo  è stato somministrato a 139 pazienti con DOC grave o estremo, resistenti ad altri tipi di intervento, si è verificato un calo nei punteggi  allo Yale-Brown Obsessive-Compulsive Scale, come anche in quelli delle fobie, dell’ansia generalizzata e della depressione.  Il livello di consapevolezza come il funzionamento globale è migliorato. Se un tale miglioramento si è verificato in gruppi di pazienti che sono risultati resistenti ad altre terapie, la Mindfulness può costituire il tassello mancante in grado di  restituire la vita nelle mani di molte persone.

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