La melatonina è un ormone naturalmente prodotto dal nostro cervello, che la rilascia in risposta ai cambiamenti della luce, regolando il nostro orologio biologico interno e segnalandoci quando è ora di andare a dormire.
Cosa è la melatonina?
I cicli circadiani di sonno-veglia dell’organismo sono regolati dalla melatonina, un ormone prodotto dall’epifisi, una ghiandola presente nel nostro cervello, che dice al corpo quando è ora di dormire.
Durante il giorno l’epifisi è inattiva ma, quando il sole tramonta, con la riduzione della luminosità e la comparsa del buio, la ghiandola si “accende” e inizia a produrre attivamente la melatonina, che viene rilasciata nel sangue.
Di solito, ciò si verifica intorno alle 21:00. Di conseguenza, i livelli di melatonina nel sangue aumentano bruscamente e il sonno diventa sempre più invitante. I livelli di melatonina nel sangue rimangono elevati per circa 12 ore, quindi per tutta la notte, per ritornare poi a bassi livelli intorno alle 9:00 del mattino successivo. I livelli di melatonina durante il giorno sono appena rilevabili.
Dunque, il rilascio della melatonina è direttamente determinato dalla luce, ciò implica che la presenza di stimoli luminosi ne inibiscano la secrezione mentre, si manifestano dei picchi nelle ore notturne.
La melatonina è utile per dormire?
Gli integratori di melatonina possono migliorare il sonno di alcune persone che non ne producono abbastanza e possono essere di aiuto a chi ne produce “la giusta quantità” ma, fa ancora fatica a dormire per altri motivi.
Tuttavia, numerose ricerche, che hanno messo a confronto la melatonina in qualità di “sonnifero” con un placebo (pillola di zucchero), non mostrano alcun beneficio della melatonina ma, evidenziano che può comportare dei miglioramenti quando utilizzata in casi specifici, come il jet-lag.
Alcuni studi invece, dimostrano che la melatonina può ridurre il tempo necessario per addormentarsi il numero di risvegli, senza agire necessariamente sul tempo totale di sonno, ovvero la sua durata.
Le ricerche mostrano che la melatonina incide sulla durata del sonno e sulla velocità di addormentamento.
Una meta-analisi del 2013, che includeva 1.683 partecipanti, ha evidenziato come la melatonina sia in grado di: ridurre il tempo impiegato dai partecipanti ad addormentarsi rispetto a un placebo e aumentare la durata del sonno.
Effetti Collaterali Melatonina
Uno dei principali effetti collaterali è l’eccessiva sonnolenza. Alcune persone potrebbero notare di sentirsi particolarmente assonnate o intontite la mattina dopo aver assunto melatonina.
Altri possibili effetti collaterali includono:
- mal di testa
- vertigini
- nausea
In alcune persone con demenza, la melatonina può scatenare un cattivo umore.
Sebbene la melatonina sia una sostanza chimica naturale, è importante trattarla come qualsiasi altra medicina. È possibile che la melatonina interagisca dannosamente con altri farmaci riducendo la loro efficacia, innescando effetti collaterali negativi o modificando il modo in cui il corpo metabolizza il farmaco. Le persone che assumono altri farmaci, di conseguenza, dovrebbero parlare con un medico prima di provare la melatonina.
Infine, come con qualsiasi altro farmaco, è possibile che la melatonina determini anche una reazione allergica con prurito o orticaria.
Dosaggio
Il dosaggio ideale di melatonina varia da persona a persona. Vari fattori, come il peso corporeo, il metabolismo e la salute generale, possono anche influenzare il modo in cui il corpo risponde alla melatonina.
Alternative alla melatonina e pastiglie per dormire
La Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) è la principale alternativa da considerare per la sua efficacia e per i risultati duraturi, attraverso la proposta di un programma strutturato che aiuta le persone ad identificare e sostituire i pensieri e i comportamenti che causano o peggiorano i problemi del sonno per mezzo dell’acquisizione di abitudini che promuovano una buona qualità dello stesso.
La TCC per l’insonnia insegna a riconoscere e a cambiare le credenze che influiscono sul sonno, contribuisce a sviluppare buone abitudini e ad evitare comportamenti che impediscono una buona qualità del sonno.
Inoltre, la TCC è un trattamento verificato scientificamente e riconosciuto come quello di prima scelta e non prevede l’assunzione di farmaci.
I farmaci però, sono spessa la soluzione maggiormente consigliata da medici e farmacisti. I più diffusi nel trattamento dell’insonnia sono, ad esempio, le benzodiazepine o gli antidepressivi che però, non insegnano alla persona come gestire il problema e comportano il rischio di diventarne dipendenti.
Va però precisato che non tutti i farmaci sono uguali e che possono essere utili a chi soffre di forme di insonnia transitoria o a breve termine.
Altre sostanze alternative spesso consigliate sono:
- Tisane per dormire: camomilla, lavanda o valeriana per le loro proprietà rilassanti;
- Magnesio: rilassante muscolare naturale che dovrebbe indurre un effetto calmante;
- Glicina: un aminoacido che riduce l’iperattività cerebrale, calma il nervosismo e l’ansia che potrebbero impedire di dormire;
- L-triptofano: un altro aminoacido usato dal corpo per produrre la serotina che, svolge un ruolo cruciale nella produzione della melatonina;
- L-teanina: presente naturalmente nel tè verde e in altri tipi di tè, che agisce come sedativo naturale inducendo un effetto calmante.
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Bibliografia
- http://www.ilgiornale.it/news/salute/insonnia-i-cibi-che-favoriscono-sonno-1772640.html
- https://www.sleepfoundation.org/articles/melatonin-and-sleep