Avete mai sentito parlare di “Hikikomori”? È un fenomeno emerso in primis in Giappone, ma che si è ormai diffuso in altri Paesi come la Spagna, la Francia, l’Italia, e in America Latina. È una tendenza che riguarda i giovani, gli adolescenti, e indica un completo isolamento, ritiro e rifiuto della vita sociale.
Secondo l’Università del Michigan, “Si tratta dei moderni eremiti- centinaia di migliaia di giovani che si sono ritirati nelle loro camere da letto. Disdegnano il contatto sociale e non sono in grado di andare a scuola o al lavoro per mesi o addirittura anni. In giapponese, si chiama “Hikikomori”, che tradotto significa ritirare, tirando verso l’interno”.
Ne sono affetti centinaia di migliaia di giovani, si tratta di un’epidemia.
In Giappone, si presta attenzione a questa condizione sin dalla fine degli anni Novanta e come spiegano alcuni ricercatori, si tratta di “uno stato di totale ritiro sociale per più di sei mesi”. I giovani che manifestano questo quadro, di solito di età compresa tra i 15 e i 32 anni, non lasciano la loro casa tranne che per rare occasioni e non interagiscono con persone al di fuori della propria famiglia. La loro esistenza è praticamente limitata alla casa.
I giovani “Hikikomori” evitano l’interazione sociale, situazioni adulte e le responsabilità, di solito è caratterizzato dallo spendere i propri giorni navigando online o con i video-giochi. Per questo motivo è stato spesso associato all’Internet Addiction, ma oggi non è stata scientificamente dimostrata una relazione causale tra le due patologie.
Inoltre, questo fenomeno sembra colpire soprattutto i maschi, alcuni rapporti dichiarano che quasi l’80% dei casi registrati vedono coinvolti adolescenti di sesso maschile. Ancora più importante, sottolineare che questi ragazzi convivono una forma di disagio o compromissione funzionale, sono pieni di angoscia e vogliono fuggire.
Anche se questa condizione medica è relativamente nuova, se ne sente parlare sempre di più in tutto il mondo e in virtù di questo viene naturale domandarsi se: il mondo virtuale ha lasciato troppi giovani mal equipaggiati per il mondo reale?
Cercare di comprendere la rilevanza e la diffusione del fenomeno è ciò che alimenta il lavoro di numerosi ricercatori. Ma, a differenza di altri disturbi, più evidenti, i giovani che si ritirano dalla vita sociale e lavorativa sembrano essere invisibili e il loro disagio rischia di passare inosservato. Ed è proprio la loro natura a rendere difficile la raccolta dei dati attuale e futura.
FONTE:
psychologytoday.com
stateofmind.it