Trattamento Farmacologico
Il trattamento farmacologico viene solitamente consigliato qualora i sintomi persistessero a dispetto dell’intervento psicoterapico e dalle strategie messe in atto dal paziente.
Possono inoltre essere consigliati qualora il disturbo arrivasse a un livello tale da limitare la vita del paziente.
I farmaci dovrebbero essere prescritti per un lasso di tempo limitato entro il quale il paziente possa apprendere i metodi più adeguati per fronteggiare i sintomi psicologici e fisiologici.
Solitamente vengono prescritti farmaci antidepressivi – più tipicamente della classe SSRI (Inibitori della Ricaptazione della Serotonina) – come :
Questi farmaci possono ridurre i sintomi dell’ansia e delle depressione che spesso può svilupparsi in concomitanza col attaacchi di panico.
Effetti Collaterali
Naturalmente questi farmaci hanno una serie di effetti collaterali.
I più comuni includono: disfunzioni sessuali, cambiamenti nel peso e problemi legati al disturbo del sonno. È dunque necessario monitorare gli eventuali effetti collaterali e parlare di possibili preoccupazioni col proprio medico.
Gli antidepressivi possono richiedere dalle 2 alle 4 settimane di tempo per cominciare a funzionare e non possono essere interrotti improvvisamente. Quando la persona si sente pronta a scalare il dosaggio, il medico può determinare tempi e quantità utili a uno scalaggio graduale.
Benzodiazepine: gli ansiolitici costituiscono un’altra classe di farmaci utilizzati per alleviare i sintomi del panico. Xanax (alprazolam), Ativan (lorazepam) e Klonopin (clonazepam) vengono tipicamete prescritti per ottenere un’immediata riduzione dei sintomi dell’ansia.
È possibile cedere all’abuso di questi farmaci. Tali farmaci inducono inoltre una condizione di tolleranza, il che significa che nel tempo, diventano necessarie dosi maggiori per ottenere gli stessi effetti.
Un’altra difficoltà legata a questi farmaci è che quando una persona smette di assumerli, l’ansia può tornare anche peggio di prima. Eventuali preoccupazioni e domande dovrebbero essere discusse col proprio medico.
In breve non c’è una soluzione unica che funzioni per tutti. I casi differiscono da persona a persona ed è necessario trovare la combinazione migliore per ciascuno in modo da ottenere miglioramenti a lungo termine ed efficaci.
Sconfiggere l’Ansia senza Farmaci con la TCC
“Il protocollo COGNITIVO COMPORTAMENTALE può raggiungere risultati significativi nel 70-90% dei casi di disturbo da panico”.
Durante un convegno tenuto al National Institute of Health (NIH 1991) sotto il patrocinio del National Institute of Mental Health e l’Office Medical Applications of Research, sono state recensite tutte le informazioni disponibili sul disturbo di panico e i suoi trattamenti.
Le conclusioni furono che la terapia cognitivo comportamentale (TCC) e i farmaci sono entrambi efficaci nei casi di disturbi da attacco di panico.
Attacchi di Panico e Psicofamaci
Libro sugli Attacchi di Panico
In questo libro, frutto della mia esperienza trentennale, spiego come passare all’azione, affrontare e superare gli attacchi di panico.
In ogni capitolo, come se foste in una seduta individuale, verrete accompagnati nel vostro percorso.
Compilerete i questionari di valutazione, imparerete le tecniche per gestire pensieri, comportamenti ed emozioni. Vi racconterò storie di altri pazienti che, come voi, hanno sofferto di questo disturbo e lo hanno superato. Fornirò ai vostri famigliari, amici e partner gli strumenti più adatti per esservi d’aiuto.
Il metodo applicato si basa sulla Terapia Cognitivo Comportamentale, riconosciuta in tutto il mondo come trattamento di elezione per il disturbo da attacchi di panico, la cui efficacia è stata comprovata scientificamente.
Oltre l’80% delle persone ha ottenuto risultati positivi nell’immediato e una riduzione delle ricadute a lungo termine.
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Attacchi di Panico tra Miti e Realtà
Il disturbo da attacchi di panico è una condizione mentale spesso mal compresa. Potreste ad esempio sentire qualcuno parlare di attacchi di panico mentre vi racconta di tutte le volte che si sente estremamente nervoso e teso. Spesso i media dipingono le persone ansiose come ipersensibili e deboli. Persino l’opinione dei professionisti della salute sui criteri per diagnosticare il disturbo da attacchi di panico può non essere uniforme e condivisa.
Tutta questa confusione ha contribuito alla nascita di molti miti sul disturbo da attacchi di panico e l’agorafobia.
Vediamo in elenco alcuni dei miti più comuni. Se voi o una persona che vi è cara soffrite di un disturbo da attacchi di panico, questo elenco può aiutarvi a distinguere i miti dalla realtà.
1 Mito: Gli attacchi di panico possono far impazzire o perdere il controllo
Gli attacchi sono i sintomi chiave del disturbo da panico e vengono accompagnati da pensieri e sensazioni fisiche estremamente disagevoli. I sintomi possono sopraffare al punto tale che la persona che li sperimenta ha il terrore di perdere il controllo o addirittura di impazzire. Potrebbe anche cominciare credere di soffrire di una condizione più grave, come la schizofrenia, che potrebbe a sua volta portare ad avere allucinazioni e deliri.
Anche se gli attacchi di panico sono fonte di estremo disagio, non vi porteranno mai al punto di perdere il contatto con la realtà. Potreste sperimentare sintomi di depersonalizzazione o derealizzazione, in cui per un attimo ci si sente disconnessi da se stessi e dal mondo esterno. Per quanto questi sintomi possano essere disturbanti, non hanno nulla a che fare con la psicosi. Altre condizioni mentali come la depressione o il disturbo post traumatico da stress, possono essere frequentemente associate agli attacchi di panico. Ma non le psicosi.
2 Mito: Gli attacchi di panico avranno conseguenze terribili sul corpo
Gli attacchi di panico sono caratterizzati da molti sintomi spaventosi. Alcuni di questi includono aumento del battito cardiaco, tremori, scosse e sudorazione. Il respiro corto o iperventilazione è anch’esso comune e contribuisce all’insorgere di sintomi ancora più fastidiosi come il senso di confusione, il mal di testa e la nausea. Anche se può sembrare spaventoso, il respiro corto o iperventilazione causato dall’ansia, non è pericoloso per la salute. Molte persone che ne soffrono, temono che l’iperventilazione possa farli svenire. Ma è davvero poco probabile che avvenga.
Il respiro corto è spesso associato con il dolore al petto, altro sintomo allarmante. Quando si prova dolore al petto nel corso di un attacco di panico, è probabile credere di poter avere un attacco di cuore da un momento all’altro. Ma in condizioni normali, il dolore al petto che si avverte durante gli attacchi di panico non costituisce una minaccia alla vita.
3 Mito:Il disturbo da attacchi di panico è un segno di debolezza o incapacità di controllare le emozioni
Questo mito può essere disarmante per le persone che lottano con condizioni come il panico e l’agorafobia. Chiaramente nessuno sceglierebbe di soffrire di questa condizione, ma può accadere a chiunque. Questo disturbo è una condizione mentale riconosciuta.
4 Mito:Il disturbo è causato da un’infanzia infelice
Potreste aver sentito persone affermare che gli attacchi di panico sono legati a una infanzia infelice o alle influenze di genitori ansiosi. Altre persone credono che il disturbo sia causato da uno “squilibrio chimico”. Si tratta di persone che vogliono trovare forzatamente una causa a tutti i problemi. Comunque, quando parliamo del disturbo da panico, non è stata ad oggi individuata una causa precisa.
Molte teorie tentano di spiegare lo sviluppo del disturbo da panico. Alcune attribuiscono il disturbo a fattori ambientali quali la presenza di genitori iperprotettivi o di traumi infantili. La prospettiva biologica invece teorizza uno squilibrio dei neurotrasmettitori nel cervello, mentre altre ipotesi individuano fattori genetici alla base di disturbi d’ansia. La maggior parte degli esperti crede ad oggi che il disturbo da attacchi di panico sia causato da una combinazione di fattori genetici, biologici e ambientali.
5 Mito:Non è possibile uscire dal disturbo da attacchi di panico
“Il disturbo da attacchi di panico può essere curato?”. Questa è una delle domande che chi ha ricevuto una diagnosi da disturbo di panico si pone. La risposta è che esistono diverse alternative percorribili, vediamo le più comuni.
Miglior “Farmaco” per gli Attacchi di Panico: TCC
Lo psicoterapeuta può aiutare la persona a sviluppare nuovi modi di comportarsi e di pensare utili a gestire in modo funzionale e a lungo termine il problema.
Esistono molti tipi di psicoterapia. Il NICE (National Institute for Health and Care Excellence) inserisce nelle line guida per il trattamento psicologico del panico la Terapia Cognitivo Comportamentale. La TCC insegna metodi di rilassamento, nuove modalità per gestire e cambiare i pensieri disfunzionali e i sintomi, tecniche per gestire lo stress e incrementare il senso di autostima e autocontrollo utili a fronteggiare il disturbo da panico.
L’esposizione graduale, in immaginazione e in vivo, è una delle tecniche utilizzate per aiutare il paziente ad affrontare nuovamente tutte le situazioni temute o evitate, prima insieme al terapeuta e poi da solo, applicando le strategie apprese nel corso delle sedute.
TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE ONLINE
Recenti studi tra i quali quelli condotti presso il Karolinska Institutet di Stoccolma hanno dimostrato che la terapia cognitivo-comportamentale online è efficace, nel trattamento degli attacchi di panico e della depressione lieve, tanto quanto una psicoterapia di gruppo.
Il trattamento on- line per la cura degli attacchi di panico ha alcuni vantaggi:
– È più breve di quello tradizionale
– Può essere svolto da casa via Skype o via telefono
– Costa meno delle tradizionali sedute faccia a faccia
– Il cliente riceve a casa il materiale didattico per le esercitazioni
Avete un problema, ma non sapete con chi parlarne? Volete un consiglio per prendere delle decisioni?
Le nostre psicoterapeute sono qualificate, in grado di ascoltarvi ed offrirvi una consulenza professionale.