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EFFETTI DELLA TERAPIA INTENSIVA NEL CERVELLO DI PAZIENTI CON DOC

Il National Institute of Mental Health ha stimato che circa 1,5 milioni di persone ogni anno cercano un trattamento per il DOC (dsiturbo ossessivo-compulsivo). Secondo alcuni dati statistici possono passare fino a sette anni tra l’insorgenza dei sintomi ossessivi e la richiesta di un trattamento specialistico.Questa attesa può comportare inutili sofferenze poiché il disturbo ossessivo

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    Il National Institute of Mental Health ha stimato che circa 1,5 milioni di persone ogni anno cercano un trattamento per il DOC (dsiturbo ossessivo-compulsivo).

    Secondo alcuni dati statistici possono passare fino a sette anni tra l’insorgenza dei sintomi ossessivi e la richiesta di un trattamento specialistico.Questa attesa può comportare inutili sofferenze poiché il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) risponde, almeno nella maggior parte dei casi, ad alcune cure specifiche come la psicoterapia cognitivo comportamentale o il trattamento farmacologico. Il Disturbo Ossessivo Compulsivo è uno dei disturbi più invalidanti per i pazienti che ne soffrono, con un impatto significativo sul funzionamento interpersonale e lavorativo. Le più accreditate linee guida internazionali per il trattamento del DOC indicano come trattamenti first-line, la psicoterapia cognitivo-comportamentale, che costituisce il trattamento psicoterapeutico di elezione per bambini, adolescenti e adulti con questo disturbo. Uno studio ha messo in evidenza come la terapia cognitivo comportamentale influisce sul cervello. I ricercatori hanno dimostrato che un cambiamento significativo dell’attività in alcune regioni del cervello può essere prodotto con un minimo di 4 settimane di terapia effettuata quotidianamente in pazienti con Disturbo Ossessivo- compulsivo (DOC).

    L’importante scoperta potrebbe avere implicazioni cliniche, secondo il ricercatore principale Sanjaya Saxena, Direttore del Programma “Obsessive-Compulsive Disorders” presso l’University of California, le cui scoperte sono state pubblicate nella rivista Molecular Psychiatry. “Lo studio è emozionante perché ci dice di più su come funziona la terapia cognitivo-comportamentale per il disturbo ossessivo compulsivo e mostra sia solidi miglioramenti clinici che cambiamenti nell’attività cerebrale dopo solo poche settimane di trattamento intensivo”, ha detto Saxena.

    Saxena e colleghi, alla David Geffen School of Medicine dell’UCLA, hanno fatto due scoperte nuove nel loro studio su 10 pazienti OCD e 12 soggetti di controllo. “Prima di tutto, abbiamo scoperto un significativo cambiamento nell’attività cerebrale come risultato di sole quattro settimane di intensa terapia cognitivo-comportamentale“, ha detto Saxena. “In secondo luogo, i risultati osservati differivano da quelli ottenuti in 12 settimane di trattamento standard con farmaci SRI o sedute settimanali di TCC.” I ricercatori hanno effettuato rilevamenti PET sui pazienti, nelle fasi pre e post trattamento (nelle 4 settimane i pazienti sono stati trattati con tecniche di ERP). Le tecniche di Esposizione di prevenzione e risposta comporta l’esposizione ripetuta alla fonte dell’ ossessione. Viene chiesto di astenersi dal comportamento compulsivo che si effettua solitamente per ridurre l’ansia.

    Ad esempio, se si ha il bisogno compulsivo di lavarsi le mani, potrebbe essere chiesto di toccare la maniglia della porta in un bagno pubblico e poi non lavarsi. Man mano che diminuisce l’ansia, la voglia di lavarsi le mani a poco a poco inizia ad andare via da sola. I soggetti del gruppo di controllo non hanno ricevuto alcun trattamento e sono stati anch’essi sottoposti a PET due volte. Dopo 4 settimane e senza alcun cambiamento nella terapia, i pazienti DOC hanno mostrato significativi miglioramenti nei sintomi ossessivo-compulsivi, depressione, ansia e funzionamento complessivo.

    La scansione con PET evidenzia:

    1.Diminuzione del metabolismo del glucosio – una misura di attività delle cellule cerebrali – a destra e a sinistra del talamo dopo il trattamento.

    2.Incremento di attività in un’area del cervello chiamata corteccia cingolata anteriore dorsale destra, una regione deputata alla rivalutazione e la soppressione delle emozioni negative. La crescente attività in questa regione corrispondeva al miglioramento della sintomatologia clinica nei pazienti OCD dopo le quattro settimane di terapia intensiva. Precedenti studi hanno rilevato che l’attività in quest’area aumenta dopo la terapia cognitivo-comportamentale per la depressione maggiore.

    FONTE: University of California – San Diego (2008, January 22). Rapid Effects Of Intensive Therapy Seen In Brains Of Patients With Obsessive-compulsive disorder (OCD). ScienceDaily.

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