La recente pubblicazione delle linee guida europee per la diagnosi e il trattamento dell’Insonnia ha introdotto delle raccomandazioni ufficiali per quello che riguarda il processo diagnostico, ma soprattutto terapeutico del disturbo. La terapia cognitivo comportamentale dell’Insonnia (CBT-I) viene promossa come il trattamento di prima linea per l’insonnia cronica in soggetti adulti di ogni età.
La CBT-I è un intervento multi-componenziale effettuato sia individualmente che in gruppo in diverse sessioni (generalmente da 4 a 8), e che si articola in interventi di psicoeducazione sull’igiene del sonno, tecniche comportamentali (restrizione del sonno e controllo dello stimolo), di rilassamento e di terapia cognitiva la cui efficacia è stata testimoniata in meta-analisi di trial clinici controllati. Il trattamento farmacologico può essere somministrato solo in caso di inefficacia della CBT-I o nel caso in cui questa non possa essere disponibile per il paziente.
Inoltre, alcune considerazioni vanno espresse in merito a queste raccomandazioni. Nonostante la CBT-I sia ritenuta il trattamento di prima linea, questa non è facilmente accessibile ai pazienti. Solo una minoranza di essi riceve questo trattamento in Europa, così come in Italia. Nella pratica clinica di tutti i giorni, dall’assistenza sanitaria di base alla realtà dei centri specializzati, l’insonnia cronica viene comunque trattata principalmente attraverso al somministrazione di terapie farmacologiche che, non di rado, vengono assunte dai pazienti per un periodo che va ben oltre quello consigliato. Questo fenomeno non può essere ricondotto unicamente ad una scarsa conoscenza o aderenza degli operatori sanitari rispetto alle linee guida di riferimento, ma deve essere letto come il bisogno di divulgazione di conoscenze specifiche e di formazione di professionisti in grado di erogare la CBT-I e di renderla disponibili sul territorio nazionale. La sfida per il futuro è quella di implementare una robusta rete di clinici che possa trattare tempestivamente questo disturbo, che se sottovalutato o non trattato in maniera adeguata, può portare a conseguenze drammatiche per la salute mentale e fisica dei pazienti gravando ulteriormente sul sistema sanitario nazionale.
Testo tratto da: http://sonnomed.it/2019/11/20/linee-guida-europee-per-la-diagnosi-e-il-trattamento-dellinsonnia/-